Ammetto la mia colpa: benché questo blog sia nato anche per ispirare chi scrive per professione (e post come questo ne sono la dimostrazione), anche gli psicomunicatori a volte sono in crisi. E poi c’è la spesa da fare, la casa da pulire, il lavoro che comunque non si farà da solo e così via.
Ad ogni modo, come si dice: cerchiamo soluzioni, non scuse.
Cosa scrivere quando non hai nulla da scrivere?
Ecco le cose che mi ispirano quando la testa vaga e nulla di interessante sembra profilarsi all’orizzonte:
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Le zuffe su Facebook
Lo ammetto, ho un lato trash assai sviluppato. Uno dei miei fondamentali guilty pleasures è cercare su Facebook i post che più di altri so che attireranno polemiche (ora siamo in campagna elettorale, quindi qualunque post va bene) e aprire i commenti. SOLO I COMMENTI. Prima o poi qualche testa illuminata dirà qualcosa che mi farà davvero incavolare, e sentirò il dovere di controbattere. Siccome tuttavia sono un’adepta della regola forumiana “Don’t feed the troll”, prenderò la mia rabbia repressa e andrò a scrivere da un’altra parte. Il blog sarebbe la scelta migliore.

2. I Corgi
In particolare, i culini di Corgi. Lo so, lo so, sono una professionista, sono più vicina ai quaranta che ai venti eppure quei sederini fuffosi hanno su di me un effetto catartico. Dopo mi sembra tutto più bello. La mia preferita è Geordi La Corgi, autentica webstar: come recita la sua stessa bio fa la “professional butt model”. È bello sapere di non essere sola al mondo nella mia pazzia.

3. “Cazzo, hai 35 anni e scrivere è il tuo lavoro, vedi che devi fare”
Eh niente, il buon vecchio super – io su di me ha sempre il suo fascino. Nulla mi rende più produttiva del dover fare qualcosa PER FORZA. Se non c’è una deadline, me la invento. Metodo garantito al 100%

4. Leggere qualcuno che scrive come piace a me
Calmi, calmi, non caccerò fuori l’artiglieria pesante. Personalmente sono abbastanza incline ad aprezzare i mattoni, ma siccome qui dobbiamo ritrovare l’ispirazione, e farlo subito, ecco alcune pagine facebook che in caso di emergenza mi riconciliano con la scrittura:
- Non è successo niente , un autore del quale so (mea culpa) troppo poco, ma che trovo piacevole e profondo come pochi
- Il profilo personale di Enrica Tesio, la talentuosa autrice del blog Ti Asmo. La sua headline è “Prima o poi l’amore arriva. E ti Incula”. Serve altro?
- Paconpoco, al secolo Paola Forlani. Poche cose al mondo mi fanno ridere come il suo cane Smita, le cui gesta sono raccontate in un esilarante mix tra italiano e inglese. Per non parlare dei disegni di Paola: spettacolari.

5. Scrivere come mi sento
Metodo truce che odora di parapsicologia, ma fa decisamente il suo dovere. Scrivete quello che sentite. Ho fame, ho freddo, i capelli sporchi. Se vi sembra di non sentire nulla, descrivete. La mia pancia borbotta, ho la pelle d’oca, mi sono appena dato la penna in un occhio. Non importa quanto banale sia quello che buttate giù, fatelo e basta. Dopo tre righe, sarà subito stream of consciousness.
6. Scrivere articoli come questo
“Non so cosa scrivere”, “Ecco, intanto comincia”.